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Atalanta e Ippomene di Guido Reni

  • silviapaccassoni
  • 23 feb 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 24 feb 2023

Il pittore bolognese Guido Reni (Bologna, 1575 – 1642) raffigura il mito di Atalanta raccontato nel X libro delle Metamorfosi di Ovidio. Atalanta, principessa d’Arcadia, è decisa a conservare le sue doti di cacciatrice che, secondo quanto predetto da un oracolo, perderebbe con il matrimonio. Per questo sfida tutti i suoi pretendenti in una gara di corsa, certa della vittoria.

Guido Reni, Atalanta e Ippomene, olio su tela, 1616-1618, Museo di Capodimonte , Napoli

Gli spasimanti di volta in volta pagano la sconfitta con la morte. Solo un pretendente, Ippomene, innamorato non corrisposto, riesce nell’impresa perché aiutato da Afrodite che gli fornisce i pomi del giardino delle Esperidi. Ippomene durante la corsa getta a terra i tre pomi che attirano l’attenzione di Atalanta, distraendola dalla competizione.

Il pittore sceglie di ritrarre il momento finale, quando Atalanta si china a cogliere i pomi dorati e Ippomene con lo sguardo rivolto indietro continua la corsa per la vittoria.

Guido Reni costruisce la scena attraverso la monumentalità dei corpi bianchi immersi in un notturno appena rischiarato sullo sfondo. Una luce innaturale interviene per illuminarli, mettendo in evidenza l’incrocio delle gambe e dei panneggi cangianti.

La tela è tenuta insieme da una rigorosa geometria compositiva costituita da triangoli e addolcita dalla luminosità dei corpi e della vaporosità dei drappi.

Del soggetto esistono due versioni eseguite tra il 1618 e il 1619: una si conserva al Museo del Prado di Madrid e una al Museo di Capodimonte di Napoli.

Dal 28 marzo fino al 9 luglio 2023, Guido Reni sarà al centro di una mostra al Museo Prado di Madrid.


Con occhi attenti è l'appuntamento con i capolavori dell’arte.

Si tratta di brevi storie visive. Al centro alcuni dipinti scelti per la loro unicità e contemporaneità. Il desiderio è sempre lo stesso - condividere la bellezza - a cui si unisce la necessità di tornare alle nostre radici storico-artistiche perché anche l’arte di oggi, l’illustrazione, possa essere compresa e sostenuta da occhi attenti.


Silvia Paccassoni per Dorature. Storie di illustrazione - 2023

© riproduzione riservata

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