Dieci libri attorno a un tema: le bibliografie tematiche di Silvia Paccassoni e Alice Bigli
Premessa
Le bibliografie tematiche nascono un po’ per gioco, un po’ come occasione di confronto e, a volte, diventano strumento di lavoro. Attorno a un tema, ma è meglio forse dire a un’icona dell’immaginario, proviamo a scegliere dieci libri eccellenti all’insegna della massima bibliodiversità, mescolando libri per bambini, ragazzi, adulti, illustrati, narrativa, divulgazione, saggistica, prosa e rima, classici e novità. La sfida è seguire un tema nelle infinite declinazioni, intuire i percorsi da esplorare, mantenendo la qualità del libro proposto come stella polare del viaggio.
Il tema: l'arte
Il gioco di oggi è trovare il filo che lega i libri d’arte, e di fili ce ne sono tanti, infiniti, di seta e ferro, di terra e argilla, fili di pensieri e di segreti. Decidiamo di sfilarne uno dal groviglio: si chiama punto.
“Nell’immensità della galassia che chiamiamo “Arte”, il Punto è innanzitutto un incontro.
Il Punto è l’unità più piccola, l’atomo della creazione”.
Il punto che si fa linea, poi forma e materia, gesto e colore, volume e spazio. Il raffinato libro Artecadabra di Raphaël Garnier (Franco Cosimo Panini 2021) introduce all’esperienza dell’arte attraverso la sua azione fondante: l’incontro. Incontrare storie straordinarie e dentro esse altre storie, punti di vista inconsueti, antichi segreti, passioni e mestieri: l’arte è anche questo, la narrazione della vita. Seguiamo il punto di Yayoi Kusama, l’artista giapponese nata nel 1929 sull’isola di Honshu in una città chiamata Matsumoto. Yayoi bambina osserva le cose attorno a sé, nella campagna coltivata di fiori e verdure dalla famiglia, e le disegna, riproducendole come una serie di minuscole cellule simili a puntini. Yayoi ragazza, contro il volere di tutti, raggiunge New York, dove diventa la celebre artista ammirata e amata per le sue creazioni a pois, “un modo di pensare al mondo tra le stelle, vedendole come un punto tra milioni di altri”. Un punto che si fa infinito (Yayoi Kusama. Da qui all’infinito di Sarah Suzuki e Ellen Weinstein, MoMa Fatatrac 2018).
“Il punto è un semino che l’artista pianta con la punta della sua bacchetta” (Artecadabra). Lo sa bene Ruth Asawa (1926 – 2013), la scultrice nata in California da una famiglia originaria del Giappone: le sue mani, abituate alla terra, trasformano gli oggetti comuni in creature preziose. “Fare sculture è come coltivare la terra. Se ti impegni, puoi ottenere molto”, diceva Ruth Asawa. Nascono così le sognanti sculture, intrecciate con il fil di ferro, leggere come l’aria. La sua storia, tutta da scoprire, è raccontata nell’albo Una vita fatta a mano di Andrea D’Aquino (24Ore Cultura 2021).
Per la piccola Berta, invece, la terra è un destino a cui non vuole cedere. Le ali di Berta di Sara Lundberg è una storia di coraggio e determinazione accaduta negli Venti del Novecento. Il libro illustrato, edito in Italia da Orecchio acerbo, è ispirato ai dipinti, alle lettere e ai diari di una delle più grandi artiste svedesi, Berta Hansson (1910 – 1994).
Le nostre autrici hanno avuto la capacità di riconoscersi nel germoglio, il punto, e di resistere alle tempeste e ai mutamenti improvvisi. Hanno lasciato che l’arte si manifestasse a volte come nitida intuizione, altre come sentimento incontenibile.
Quando il punto si trasforma in orizzonte traccia nuovi sentieri, proprio come nell’albo intitolato Sonia Delaunay. Una vita a colori di Cara Manes e Fatinha Ramos (MoMa Fatatrac 2017), dove il punto di vista non è solo quello dell’artista Sonia Delaunay (1885 – 1979), ma anche del piccolo Charles. Insieme compiono un viaggio fantastico attraverso le città, i colori, le opere, con il fine di fare comprendere a Charles che l’arte è tutt’intorno a noi e che occorre soltanto mettersi in ascolto. Charles, dopo avere viaggiato tutta la notte, ha in testa una tale quantità di colori, suoni e idee che non vorrebbe proprio dormire.
Come la piccola protagonista di Al Museo di Susanna Mattiangeli e Vessela Nikolova (Topipittori 2020) che si muove dentro le stanze del Museo con occhi e orecchie aperti per scoprire i segreti. “Al museo viene voglia di rubare: un colore, una forma, un’idea”, ma non bastano le mappe, le carte, i racconti delle avventure e dei viaggi. I segreti “quelli li devi scoprire da te”.
Ci sono libri che permettono di entrare dentro le opere e di scoprirne il mondo come la pubblicazione del Centre Pompidou Esplora l’arte moderna di Alice Harman con le illustrazioni di Serge Bloch (L’ippocampo 2020). Osservare, pensare, sentire, porsi soprattutto domande e immaginarsi nei panni dell’artista: il libro guida all’esplorazione delle opere con la volontà di smontare pregiudizi e provocare sfide. Come L’arte a soqquadro di Ursus Wehrli (Il Castoro), un divertente gioco libro, in cui l’autore, brillante cabarettista, mette ordine nel caos dell’arte: scompone e riassembla forme, colori, dettagli. Addirittura sistema la celebra camera di Van Gogh, chiude in un sacchetto tutti i puntini di Seurat e riorganizza le linee di Mondrian.
In aiuto arrivano anche altri artisti che provano a svelarci il dietro le quinte come David Hockney nel libro illustrato Alla scoperta delle immagini. Dalle caverne a internet (Babalibri 2018), un vero e proprio manuale di storia dell’arte raccontato in forma di dialogo.
Un affascinante punto di vista: “Ogni volta che guardiamo un’immagine adottiamo un nostro personale punto di vista, la interpretiamo. Si tratta di una delle cose più piacevoli da fare con l’arte, ed è il motivo per cui io non ho mai smesso di occuparmi di immagini”.
Dall’incontro alla scoperta fino al punto di vista. Non resta che entrare dentro una mostra. Dora Globus e Rose Blake seguono da vicino il lavoro di due artisti, dalle giornate in studio all’inaugurazione della mostra, per scoprire cosa succede nella vita di un’opera d’arte: curatori, guardasala, allestitrici, poi il pubblico ed ecco Facciamo una mostra fantastica! (Corraini Edizioni 2021). “Questo viaggio fantastico, alla scoperta degli ingredienti magici dell’opera d’arte, termina così… con una fuga… verso il Punto finale” (Artecadabra).
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