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Il linguaggio segreto dei fiori

Si attribuisce alla scrittrice e viaggiatrice Lady Mary Wortley Montagu (1689 - 1762), moglie dell’ambasciatore inglese di Costantinopoli, la diffusione in Europa del linguaggio simbolico dei fiori secondo l’usanza orientale. Un codice non verbale fatto di regole di forma, colore e modo di presentazione dei fiori per inviare messaggi segreti, contenenti sentimenti e pensieri.

La cultura vittoriana, nel corso dell'Ottocento, accoglie con favore questo tipo di comunicazione, ritenendola adatta alla sfera femminile; allo stesso tempo l’editoria inglese e americana, intuite le possibilità di successo, spalanca le porte ai libri sulla florigrafia, termine con cui si definisce il linguaggio dei fiori. Ne sono testimonianza le numerose pubblicazioni. Le studiose e gli studiosi di oggi parlano di comunicazione virale e di una vera e propria mania editoriale.

Frances Sargent Osgood, "Floral Offering: a token of friendship", Philadelphia, 1847

Frances Sargent Osgood, "Floral Offering: a token of friendship", Philadelphia, 1847

Si tratta di libri di piccole dimensioni, spesso anonimi, dalla copertina elegante, scritti in forma di prosa e poesia. Contengono dizionari sul significato dei fiori, risultato di una sintesi tra mito classico, simbologia orientale, botanica, letteratura e arte. Offrono anche indicazioni concrete sulla loro combinazione nella forma del bouquet, per comunicare sentimenti e pensieri non opportuni da esprimere con le parole. In alcuni casi sono accompagnati da illustrazioni perlopiù artistiche, raramente scientifiche.

Un punto di riferimento nel mondo della florigrafia è Il linguaggio dei fiori scritto da Charlotte de Latour e pubblicato in Francia nel 1819 con le tavole del celebre artista Pancrace Bessa, pittore ufficiale di botanica del Museum d’Histoire Naturelle di Parigi.

I fiori illustrati del libro di Anna Christian Burke, The Illustrated Language of Flowers del 1858, sembrano rispondere più a esigenze estetiche che a volontà scientifiche.

Eleganti tavole di bouquet floreali accompagnano il libro della scrittrice americana Frances Sargent Osgood pubblicato a Philadelphia nel 1847 con il titolo Floral Offering: a token of friendship.

Anche l’illustratrice inglese Kate Greenaway si fa autrice di un delizioso Language of Flowers edito da Routledge and Sons nel 1884. (vedi: “Kate Greenaway: un’illustratrice da collezione”).

La florigrafia, collocata ai margini della letteratura e privata ufficialmente di un carattere scientifico perché non adatto al mondo femminile, ha potuto in realtà costruire la propria identità di genere letterario grazie alla fusione tra saperi diversi, come la botanica, l'arte, la poesia. Oggi la florigrafia è materia d'indagine dei Women's Studies.

Illustrazione da "The Illustrated Language of Flowers" di Mrs. Burke, 1858

Pubblicazioni disponibili in italiano

"Il linguaggio dei fiori" di Charlotte de Latour è pubblicato da Leo S. Olschki con la traduzione di Giuseppina Garufi (2011)

"Il linguaggio dei fiori" di Kate Greenaway è pubblicato Elliot (2017)


Silvia Paccassoni per Dorature. Storie di illustrazione 2022

© riproduzione riservata

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